A Victorian Story
Rupert è il terzo figlio di un visconte in rovina. La sua famiglia è così preoccupata di mantenere il proprio status da non riuscire a provvedere ai suoi bisogni essenziali. Così Rupert fugge, rubacchia tra i vicoli del porto, vive di espedienti. Finché, a undici anni, non si imbarca sul suo primo mercantile.
Venticinque anni dopo, una tragedia cambia le carte in tavola. Rupert ha ormai raggiunto una certa prosperità, ha una compagnia di navigazione, un socio che stima, una donna che ama. Poi, all’improvviso, la sua famiglia riappare e le circostanze sono tragiche. L’unico modo per scampare alla rovina sembra essere sposare una giovane ereditiera cresciuta in collegio.
Ma se il rimedio fosse peggiore del male?
Rupert andò verso gli appartamenti di Lily, bussò e aspettò di sentire un flebile “avanti”.
Oltre la porta, le stanze erano immerse nel buio.
«Lady Lily? Dovrebbe accendere una lampada» disse, con un sospiro. Non voleva rompersi un osso inciampando in qualche tappeto.
Passarono diversi secondi, poi dalla camera della sposa provenne un debole chiarore.
Rupert sospirò di nuovo. Andò da quella parte.
Lily era a letto – o così doveva supporre. Le tende del baldacchino erano chiuse.
Ne scostò una e rivolse un sorriso affabile a quella poveretta. «Buonasera. Spero che la sistemazione sia di suo gradimento».
Lily aveva le coperte tirate fino al naso. «S-sì, grazie. È tutto molto bello».
«Mh-mh. Adesso si rilassi e lasci fare a me».
Si liberò della vestaglia, poi si sfilò la casacca del pigiama.
Dal letto provenne un curioso suono, quasi un grido strozzato.
Un secondo più tardi Rupert doveva accettare la realtà: sua moglie era svenuta.
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