Avevo solo tre ipotesi: ero impazzita, ero finita indietro nel tempo, ero in un universo parallelo. Propendevo per la prima.
Rouge si è bruciato dietro tutti i ponti: dopo la morte di Jean-Baptiste il Popolo Fluttuante l’ha cambiato per sempre. Risalire la china della disperazione sembra impossibile, ma Rouge trova un aiuto inaspettato in sua moglie, quella moglie devota e medioevale per cui non ha mai provato il minimo trasporto. Ormai quarantenne, si dedica alla famiglia come mai prima, ma l’amore nel XIV Secolo è difficile. Specialmente perché c’è un dubbio che non dà pace a Rouge: davvero Jean-Baptiste è perduto per sempre?
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Avevo solo tre ipotesi: ero impazzita, ero finita indietro nel tempo, ero in un universo parallelo. Propendevo per la prima.
Elga Warren non c’è più. Al suo posto, in un XIV Secolo violento e ostile, il capitano Guillaume de la Roche Rouge, detto Rouge, con il suo piccolo feudo, una sposa che ha imparato a stento a sopportare e un amante pericoloso. Potrebbe quasi essere una vita tranquilla, se la tranquillità esistesse, nel Medioevo. Il vassallo di Rouge pensa bene di mettere in palio la mano di sua figlia… e le sue terre con essa, e Rouge si trova a dover preparare al torneo il candidato che deve necessariamente vincere, per il bene di tutti. Non sarebbe un grosso problema, se non fosse che le voci sul suo conto si sono fatte sempre più insistenti: Rouge è solo un nobile straniero… o appartiene a un “altro” popolo? Rouge è quasi divertito da queste superstizioni, finché non si trova ad avere bisogno che un “altro” popolo esista davvero… se non vuole morire.
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Avevo solo tre ipotesi: ero impazzita, ero finita indietro nel tempo, ero in un universo parallelo. Propendevo per la prima.
Che cosa fareste se finiste nel Medioevo senza una valida ragione? Elga Warren, viziata figlia di un diplomatico britannico, non se l’è mai chiesto… finché non è capitato a lei. Sbalzata in un’epoca che ha studiato solo sui libri di scuola, Elga si rende presto conto che deve prendere una decisione: o continua a essere una brava persona, o continua a essere una persona viva. Aiutata dai canoni estetici del ventunesimo secolo (ai quali ha sempre aderito con entusiasmo) non le riesce troppo difficile farsi passare per un giovane uomo. Nei panni di Guillaume, persa nella Francia del 1300, deruberà, ucciderà e ingannerà come non ha mai fatto nella sua vita, con l’unico scopo di sopravvivere. Si troverà a combattere fianco a fianco con i mercenari più celebri dell’epoca nella guerra di tutte le guerre: quella dei Cent’Anni. Intrappolata in un mondo senza pietà, ne dimostrerà poca a sua volta, perché quelli, in fondo, sono solo “stupidi medioevali”. Ma è davvero così? Che cosa fareste se finiste nel Medioevo senza una valida ragione? Elga Warren, viziata figlia di un diplomatico britannico, non se l’è mai chiesto… finché non è capitato a lei. Sbalzata in un’epoca che ha studiato solo sui libri di scuola, Elga si rende presto conto che deve prendere una decisione: o continua a essere una brava persona, o continua a essere una persona viva. Aiutata dai canoni estetici del ventunesimo secolo (ai quali ha sempre aderito con entusiasmo) non le riesce troppo difficile farsi passare per un giovane uomo. Nei panni di Guillaume, persa nella Francia del 1300, deruberà, ucciderà e ingannerà come non ha mai fatto nella sua vita, con l’unico scopo di sopravvivere. Si troverà a combattere fianco a fianco con i mercenari più celebri dell’epoca nella guerra di tutte le guerre: quella dei Cent’Anni. Intrappolata in un mondo senza pietà, ne dimostrerà poca a sua volta, perché quelli, in fondo, sono solo “stupidi medioevali”. Ma è davvero così?
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Evergar Wilds, il continente perduto. La spedizione shadenar è arrivata da un mese e nulla è facile. Come previsto, d’altronde: il loro non è un lavoro da dilettanti allo sbaraglio. A guidarli hanno Lynx Nightshade, il più abile e cinico dei professionisti. Morto da più di settant’anni, si è fuso con un’entità esoterica che vive tra i mondi. Ora la tautecnologia di Shaden l’ha riportato in vita… e lui e Meriel sono diventati molto vicini. Ma la situazione politica nelle Evergar Wilds è impegnativa. Le due principali nazioni sono in guerra e c’è una terza parte, una popolazione che si nasconde nei boschi e che pratica una forma rudimentale di magia. In un mondo ostile e spaventoso, con un alleato (e amante) di cui non sa se fidarsi, per Meriel la sfida più impegnativa sarà quella contro se stessa.
Mi stiracchiai sotto alle coperte e Lynx mi accarezzò un fianco. «Sei bella, al mattino. Non dovrei perdermelo così spesso». «Di’ pure sempre» borbottai, infilando anche la testa sotto. «Okay, diciamo sempre. Sono un tipo mattiniero». Spense il pad e lo posò di lato, sullo schienale di un sedile, poi scivolò sotto anche lui. Mi trovai il suo naso a un millimetro dal mio. «Lynx, io penso che tu sia bipolare» gli dissi, serissima. Lui appoggiò la fronte alla mia. «Un po’ impegnativo, forse» minimizzò. Risi. Gli accarezzai una guancia, scompigliandogli il pizzetto. «Sei contorto. E manipolatore. E insensibile. E a volte sei semplicemente stronzo». «Ma ho dei begli occhi?». «Ma ti amo». Lui posò la guancia contro la mia. «Anch’io, a modo mio. Ma, tanto, non mi credi». Era vero, non gli credevo. La sera prima stava per uccidermi. Non ero ancora del tutto convinta che fosse un bluff. Posò il corpo contro il mio. «Uno di questi giorni dovrò dimostrartelo».
Evergar Wilds, il continente perduto. A Meriel è stato chiesto di organizzare una spedizione per esplorare le terre su cui da due secoli nessuno mette piede. Sono contaminate dalle radiazioni di una vecchia guerra, ma hanno ancora una popolazione, strani popoli rimasti isolati troppo a lungo. E mentre nel resto del mondo la tecnologia si fondeva alla magia, nelle Evergar Wilds la magia, selvatica e radioattiva, è ancora mescolata alla religione e alla superstizione. Per esplorare un mondo come quello serve una persona speciale, e il loro capo spedizione lo è. Lynx Nightshade è morto da più di settant’anni, ma è morto da illuminato, fondendosi con un’entità esoterica che vive tra i mondi. Ora la tautecnologia di Shaden l’ha riportato in vita… ma la convivenza con lui non sarà facile per Meriel.
Io ho aperto la bocca, allucinata. Poi mi sono messa a ridere. «Sì, cavolo! Certo che hai flirtato!». «Naturalmente. Mi serve che tu sia dalla mia parte» mi ha spiegato lui, tranquillo. «Abbiamo parlato delle dinamiche sociali che molto presto verranno fuori in questo gruppo. Ci saranno fazioni. Qualcuno metterà in discussione il mio ruolo. Mi serve che tu non lo faccia». «Ed è per questo che…». «Anche» ha sorriso. «E anche perché sei intelligente, interessante e persino bella, nonostante tu non ne sia minimamente consapevole». Ero imbarazzata e stavo per iniziare a protestare, ma lui mi ha interrotta con un gesto. «Serve una mente particolare per vedere la bellezza di chi si crede esteticamente insignificante, di chi ha investito tutto su qualcos’altro, ma concedimelo: io ho una mente particolare». A quel punto ho buttato giù il vino che mi restava nel bicchiere e me lo sono riempita di nuovo senza chiedere. Gli ho spiegato che dovevo diventare almeno alticcia per sostenere quella conversazione. «Se può rassicurarti, quest’annata dev’essere così sublime da non lasciare praticamente doposbornia. Visto che regalarla a me è stato uno spreco, sono felice che almeno tu l’apprezzi» ha detto lui, calmo come sempre. «Quindi, okay… hai pensato di comprarti così la mia eterna fedeltà?» sono tornata al punto, io. In effetti, dopo un bicchiere e mezzo mi sentivo un po’ più coraggiosa. Lui ha intrecciato le dita a cuspide e mi ha lanciato un’occhiata sorniona. «Oh, be’… posso sacrificarmi e continuare a tentare, se una volta non è stata sufficiente».